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Alphabet City fa la recensione delle soundtrack di Trasformers e attacca gli avenged, luglio 2009

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ediuccia92
view post Posted on 16/7/2009, 13:10 by: ediuccia92




In fondo dovevamo aspettarcelo da un regista che per provinare la sua protagonista le ha fatto lavare la Ferrari in shorts e maglietta bagnata. Insomma, Michael Bay non poteva certo costruire una colonna sonora fatta di gustose chicche e raffinate sonorità, ma senz’altro un album che fa dei decibel il suo cavallo di battaglia. Lo si evince già dall’energica New Divide dei Linkin Park, maestri nel distorcere le chitarre senza senso e costrutto e che sfigurano in maniera imbarazzante già subito dopo a confronto con la gradevole ballata 21 Guns, senza dubbio punto più alto della soundtrack e uno dei più bassi della carriera dei Green Day. Da questa vetta comincia una lenta e inesorabile discesa musicale caratterizzata da una serie di fotocopie armoniche di rock melodico più o meno tendente, a turno, all’hard, al country e a un Emo abbronzato (perché se fosse pallido sarebbe Emo sul serio). Let It Go di Cavo è una banale melodia sentimentale con tanto di assolo di chitarra tra due ritornelli, proprio come manuale della perfetta band del liceo. Non butta molto meglio con Capital M-E dei Taking Back Sunday, band che non riesce a decidere se vuole essere emo-punk o emo-dark, mentre i The Fray pensano a dare un tocco di smielato romanticismo alla storia musicale del film, con la convenzionale, e gli faccio un complimento, Never Say Never. Ma come è risaputo, al peggio non c’è mai fine ed ecco spuntare come d’incanto i Nickelback, secondo il mio modestissimo parere una delle peggiori band che abbiano mai calcato un palco o frequentato una sala d’incisione, la cui Burn It to the Ground farà la gioia del tasto skip del vostro lettore. E a proposito di bruciare, non arriverei in fondo a tanto per la cover di Burning Down the House dei The Used, anche se mi piace ricordare, soprattutto per i lettori più giovani, che stiamo parlando di un pezzo praticamente perfetto partorito da quelle menti geniali che portavano il nome di Talking Heads più di venticinque anni, risultando l’originale oltretutto ben più moderno della replica.La cover della soundtrack di Transformers: Revenge of the FallenIgnorando con classe i Theory of a Deadman, Real World dei The All-American Rejects ha almeno una intro interessante e una sonorità anni Ottanta che la rende quantomeno orecchiabile e stessa cosa si può dire per I Don’t Think I Love You di Hoobastank, canzone che però difficilmente si riesce ad ascoltare fino in fondo, e possiamo assicurarvi che non vi perdete nessun colpo di scena clamoroso. This is It degli Staind scimmiotta i primi Pearl Jam e solo per questo siamo dalle parti dell’eresia, mentre Almost Easy degli Avenged Sevenfold è un pessimo pezzo metal, decisamente inascoltabile, ma che ha di buono di essere il penultimo di questa terribile soundtrack che si chiude con il main theme a opera di Cheap Trick, delirante desiderio di fondere Prog e New Wave con una spolverata di blues.
Un consiglio spassionato: se avete dei soldi da spendere, non è necessario utilizzarli per questo disco. E in effetti anche per il film non sono il migliore investimento possibile.
Alphabet City ecco il link http://www.alphabetcity.it/index.php?com=articolo&id=3379

Poche parole: MAH :doh: :para:
 
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31 replies since 16/7/2009, 13:10   348 views
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